I luoghi di Danilo Dolci

Marcia per la diga sullo Jato, Ferdinando Scianna, 1962

“Qui parlano i poveri cristi della Sicilia occidentale, attraverso la radio della nuova resistenza. Siciliani, italiani, uomini di tutto il mondo, ascoltate: si sta compiendo un delitto di enorme gravità, assurdo. Si lascia spegnere una intera popolazione. La popolazione delle valli del Belice, dello Jato e del Carboi, la popolazione della Sicilia occidentale non vuole morire”. D. D.

I luoghi di Danilo Dolci possono essere precisamente individuatifra ‘U Puzzulavari’,‘U scaru’, dove per la prima volta Dolci concretizzò la sua protesta, testimone della morte per denutrizione di un bambino, ‘Spini Santi’uno dei quartieri più poveri e degradati di Partinico, ‘Trazzera vecchia’ scenario dello ‘sciopero alla rovescia’ che attirò l’opinione pubblica nazionale e internazionale, Mirto dove sorse la prima scuola sperimentale voluta da Danilo. Nomi che portano impressi i segni della sicilianità di Danilo Dolci, autore esso stesso dell’identità di questo popolo.

Ciascuno di questi posti rappresenta una tappa fondamentale che procede sempre dall’interno – da una piccola casa dove un bambino muore di fame – verso l’esterno, dove Danilo porta la sua protesta non violenta, pretendendo condizioni di vita umane.

In un piccolo borgo dove il banditismo appariva come il rimedio naturale all’impossibilità di trovare delle vie legali alla sicurezza sociale della popolazione, Dolci intraprende una serie di lotte non violente tra le quali diversi scioperi della fame, nel novembre 1955 ricordiamo la protesta che sollevò il problema della diga sullo Jato. “Nel corso delle sue ricerche Danilo aveva scoperto che, per migliorare la situazione agricola ed economica della zona, era stato fatto un progetto che, da molti anni, giaceva sepolto in qualche ufficio ministeriale: una diga sul fiume Jato”. La Cassa per il Mezzoggiorno autorizzò la costruzione della diga al nono giorno di digiuno.La Diga Jato, con una capacità di 72,5 Mmc, è tuttora attiva, le acque vengo utilizzate a scopo potabile dai comuni di Terrasini, Cinisi e dalla zona occidentale di Palermo.

Siciliani, italiani, uomini di tutto il mondo, ascoltate”.

La Sicilia diventa metafora del mondo intero.