“La prima maieutica va esercitata con noi stessi sul nostro esprimerci,

occasione di scoperta,

sulla nostra parola.”

Danilo Dolci

 Partecipazione attiva. Comunicazione. Ascolto attivo. Confronto.

L’arte dei rapporti, com’è stato definito l’approccio maieutico reciproco, è una metodologia dialettica di autoanalisi popolare sperimentata da Danilo Dolci sin daglianni ’50. “Un processodi esplorazione collettiva che prende, come punto di partenza,l’esperienza e l’intuizione degli individui” (D. D. 1996). L’approcciomaieutico reciproco è stato sviluppato partendo dal concettodi maieutica socratica, dal greco antico “μαιευτικός”,letteralmente l’arte della levatrice: ogni atto educativo è come darealla luce tutte le potenzialità interiori di colui che vuole imparare,come una madre vuole che la propria creatura nasca dal suo grembo.

Per Dolci la conoscenza viene fuoridall’esperienza e dalla sua condivisione, presuppone quindi lareciprocità della comunicazione. L’approccio maieutico reciproco è un processo “reciproco” tra almenodue persone e si sviluppa normalmente all’interno di un gruppo.

Può essere descritto come una strategia dicomunicazione di gruppo che consente a tutti di esprimere le proprie ideee opinioni, contribuendo, attraverso un processo di ricerca reciprocae di dialogo, ad individuare e definire un’idea-azione condivisa voltaad effettuare un cambiamento nella sfera sociale, politica, economicaed educativa di ciascuno.

Caratteristiche principali della maieutica reciproca sono: la conoscenza interiore che ogni persona ha di se, derivata dalla propria esperienza; il dialogo come strumento per la ricerca reciproca e la partecipazione attiva;la costante e dinamica evoluzione della conoscenza che viene costruita all’interno di un gruppo.

L’origine dell’approccio maieutico reciproco in Danilo Dolci, si fonda su domande e non sulla trasmissione di una verità prestabilita. Si tratta di un processo orizzontale, durante il quale si discute di bisogni ed esigenze reali, al fine di trovare un percorso che porti a una risoluzione comune dei problemi. Unnuovo modo di educare, e-ducere tirare fuori, basato sulla valorizzazione della creatività individuale e di gruppo.